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Servizio sociale, un “vaccino” contro la pandemia

Il perdurare dell’emergenza sanitaria ha impattato in modo significativo sulla popolazione, determinando un cambiamento del tessuto sociale che oggi si presenta fortemente impoverito da un punto di vista economico, sociale ed educativo.

La precarietà lavorativa, la sospensione dei contratti di lavoro, la difficoltà delle famiglie a far fronte al quotidiano, l’interruzione delle attività didattiche e di formazione in presenza, con il conseguente isolamento sociale, sono tra gli effetti della pandemia che hanno maggiormente inciso sulla povertà economica delle famiglie, alimentando inevitabilmente la povertà educativa.

Il Servizio sociale, a fianco dei servizi sanitari che hanno fronteggiato l’emergenza a livello ospedaliero e territoriale, ha avuto il compito – nella prima fase e ancora più ora – di sostenere le fasce di popolazione più fragili, anche ripensando e riorganizzando i propri servizi e adottando misure straordinarie per sostenere le persone maggiormente colpite dalla crisi economica e mettendo in campo nuove forme di vicinanza.

 

Una necessaria riorganizzazione

Il Servizio sociale aziendale, che si occupa, in delega, delle funzioni socio-assistenziali dei cittadini da 0 a 65 residenti nel Distretto di Fidenza e degli anziani residenti nei Comuni di Fidenza, Fontanellato e di Sissa Trecasali, si è fin da subito riorganizzato per garantire la presenza degli operatori e assicurare il più possibile continuità delle prestazioni, e anzi rafforzare i servizi necessari a mantenere la massima coesione sociale di fronte alla sfida dell'emergenza.

Si è reso indispensabile individuare differenti modalità d’intervento, sostituendo quasi completamente i colloqui in ufficio e le visite domiciliari con telefonate e videochiamate. Ciò ha permesso di mantenere e, anzi, incrementare l’attività di ascolto, con l’obiettivo di rimanere un punto di riferimento per le persone e offrire un sostegno concreto.

La necessità di dare continuità ai servizi essenziali, in primis l'assistenza domiciliare a persone non autosufficienti (anziani e disabili) – che inizialmente è stata ridimensionata per contenere la diffusione del virus in attesa di dpi e protocolli operativi – ha visto l’impegno di tutti gli operatori socio-sanitari del pubblico e del privato sociale per garantire la cura alle persone più fragili o sole.

 

Azioni concrete

Per i bambini e ragazzi che hanno vissuto l’esperienza dell’isolamento, talvolta senza adulti in grado di spiegare loro cosa stesse accadendo e in difficoltà nel contenere in modo adeguato le loro emozioni, il Servizio ha mantenuto e implementato interventi educativi individuali mirati a contenere l’impatto negativo della pandemia, garantendo un supporto materiale ed emotivo per situazioni già caratterizzate da vulnerabilità individuale e familiare.

Nel tentativo, inoltre, di contrastare il fenomeno dell’abbandono e della dispersione scolastica legato alle difficoltà per alcune famiglie di affrontare i costi relativi alla didattica a distanza, ci siamo occupati dei finanziamenti Regionali e Comunali per l’acquisto di circa 350 dispositivi informatici e della connessione internet a beneficio di nuclei famigliari privi di tali mezzi.

In questo scenario dove vulnerabilità e precarietà sono diventati l’esperienza di molti, caratterizzato dall’impossibilità oggettiva di un numero crescente di famiglie a far fronte all’acquisto di beni di prima necessità, il Servizio è stato attivamente impegnato, grazie alle misure straordinarie del Governo, e per conto dei Comuni del Distretto che lo hanno richiesto, nella valutazione di 2.418 domande permettendo l’erogazione di buoni spesa per un importo complessivo pari a 350mila euro.

La solidarietà di un’Azienda del territorio ha consentito, inoltre, l’erogazione di ulteriori contributi economici straordinari a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà, a fronte di una donazione di 15mila euro, che si sono aggiunti a quanto da noi già garantito.

Da ultimo l’Azienda, tramite bando pubblico, ha previsto aiuti straordinari per circa 75mila euro per il pagamento di utenze, a favore di 156 famiglie residenti nel Distretto di Fidenza, che a causa della pandemia da Covid-19 hanno subito una riduzione sostanziale del reddito famigliare.

La pandemia ha evidenziato, oltre alle criticità e ai punti di debolezza, quali sono i punti di forza dei servizi esistenti: il valore della pluralità degli attori coinvolti per garantire i diritti di cittadinanza, in quanto il benessere collettivo non è il risultato di una sommatoria di prestazioni ma il frutto di una pluralità di legami e sinergie.

 

Giusy Caberti

Responsabile del Servizio sociale ASP Distretto di Fidenza